Scoperti gli assassini di San Bernardino Briona
 
La banda dei rapinatori del Novarese è incappata da pochi giorni nelle reti abilmente tesele dai carabinieri, e, mentre gli interrogatori si susseguono martellanti, a poco a, poco vengono in luce i misfatti che terrorizzarono per tanti mesi le popolazioni della zona. La banda, composta di una ventina di membri, agiva con perfetta organizzazione e spostamenti fulminei. Era attrezzata per le aggressioni stradali: in dieci mesi ne esegui sei, tutte a mano armata, ai danni di automobilisti viaggianti di notte; altre sette rapine si ebbero ai danni di ciclisti, una decina di svaligiamenti di ville e di magazzini, cinque rapine nelle sedi di piccole banche locali, innumerevoli furti spiccioli in case e cascine. Attività complessa, come si vede, che deve aver fruttato alla banda bottini ingcntissimi. Probabilmente, non fosse il timore di rappresaglie a tener sigillata la bocca di molti che potrebbero parlare e non osano, altri misfatti sarebbero stati scoperti per arricchire la collezione della banda, e si sarebbe anche raggiunto, a carico dei molti arrestati, una più sicura prova della loro colpevolezza. Era l'altro fortissimi indizi esistono a carico di due giovani caporioni della egang, che li fanno individuare come gli autori di uno dei primi efferati assassini di questi ultimi tempi. Si tratta dell'eccidio di San Bernardino Briona, avvenuto il 2 agosto scorso. Come si ricorderà, nell'ufficio della piccola stazione erano stati rinvenuti assassinati il capostazione Alfonso Carozzo, di 46 anni, e la moglie Domenica Galbani, di 34 anni. li cadavere del Carozzo presentava due ferite alla testa ed un'altra al torace, la donna una ferita a bruciapelo alla nuca, tutte da colpi di pistola a tamburo. Le prime indagini avevano portato al rinvenimento di seicentomiia lire in contanti, nascoste nella camera da letto dei due assassinati, il che aveva fatto escludere il movente politico e classificare il delitto fra quelli commessi a puro scopo di rapina. Erano stati effettuati pure alcuni fermi di individui fortemente indiziati, tuttora mantenuti, ma senza che alcuna prova definitiva sia stata raggiunta a loro carico. Gli arresti della banda dei rapinatori hanno ora spostato le ricerche su altro terreno. Il modo con cui il delitto della stazione di S. Bernardino è stato commesso è comune con molti altri misfatti della banda: i giovani delinquenti si mantengono sulla negativa più ferma; da alcune indiscrezioni apprendiamo però che i carabinieri hanno già raggiunto indizi tali da stabilre con una certa sicurezza la responsabilità di due individui. Anche il terzo sarebbe già stato arrestato. Nei prossimi giorni si dovrebbero avere importanti rivelazioni.